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Il Ripping

L’operazione di ripping consiste nell’estrarre i campioni audio da un CD e memorizzarli in file musicali (eventualmente compressi).



Analizziamo subito alcune nozioni fondamentali sul ripping e chiariamo dei dubbi spesso ancora radicati nella comunità dell'HiFi e della musica liquida.


• Il CD Audio è stato pensato per essere riprodotto, non per contenere in modo affidabile dati digitali. Anche se è possibile estrarre i dati audio con un computer, questa operazione avviene usando il CD Audio in modo non conforme alle sue linee di progetto.


• I dati sul CD non sono contenuti sotto forma di file .wav come credono alcuni e il ripping è un’operazione tutt’altro che banale.


• Se l'operazione ha esito positivo e i dati sono copiati correttamente (ovvero i bit sono coincidenti con la scrittura del glass-master), abbiamo allora una copia perfetta dei dati musicali che ha perso ogni memoria di come era stato scritto, tratto e letto il CD originale. Per questa ragione è possibile che i file letti o le loro copie su disco talvolta "suonino meglio" del CD originale.


• Vi sono appositi programmi professionali per il ripping, che implementano tecniche molto sofisticate; è anche importante però che il lettore sia di buona qualità.

Al giorno d’oggi è molto probabile che se i dischi da copiare non siano rovinati e il computer sia funzionante e ben configurato, l’operazione di ripping vada a buon fine senza particolari difficoltà.


• Infine dovrebbe essere inutile sottolineare che i bit valgono 0 o 1, e che rispetto all’originale essi possono perciò essere solo giusti o sbagliati, tertium non datur; non è in alcun modo possibile ipotizzare che i bit vengano rovinati dal processo di copiatura.


• Talvolta, nel parlare dei problemi di lettura, salta fuori la parola jitter: Si tratta di un argomento totalmente fuorviante e non pertinente. Il jitter è legato alle imprecisioni del clock e nell’operazione di ripping il clock non esiste. Ulteriore ragione per la quale il ripping non può essere impreciso.



Appunti dal corso di Laurea in Audio Digitale, presso l’Università di Pisa. Professor Francesco Romani.


 


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