Profondità della scena sonora: un parametro importante spesso falsificato artificialmente.
Questo termine viene spesso utilizzato negli ambienti della riproduzione high end. Forse abusato. Non sempre infatti la profondità è ciò che si pensa essere.

Infatti, le registrazioni in studio sono spesso dotate di un effetto profondità artificiale, e pertanto sarebbe meglio evitare di utilizzarle come parametro quando si vuole valutare in maniera affidabile questo importante aspetto della riproduzione del suono da parte di un sistema HiFi.
Le più attendibili sono generalmente le registrazioni effettuate invece in ambienti come teatri, grandi saloni o grandi chiese, dove risulta possibile cogliere con grande naturalezza la provenienza dei suoni ad opera degli strumenti.
Un affidabile esempio di profondità si potrebbe avere ascoltando l'album di Michel Godard con musiche di Monteverdi, registrato con l'utilizzo di microfoni ambientali nell’abbazia cistercense di epoca medioevale sita in Noirlac, Francia.
Se il sistema di riproduzione è messo ben a punto, sarete allora catapultati virtualmente in un'esperienza di notevole intensità, riuscendo a cogliere l'ambienza, i riverberi e la profondità, e a distinguere pertanto la posizione degli esecutori nello spazio con rimarchevole realismo.
Album consigliatissimo per l'immensa bellezza e la straordinaria atmosfera.
Buona musica.
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